Razzismo in Giappone

I casi di discriminazione e razzismo in Giappone riguardano soprattutto le minoranze etniche presenti nel Paese, talvolta emarginate e trattate con disparità in ambito lavorativo, scolastico e sociale dai giapponesi di etnia Yamato, che sono considerati i discendenti del gruppo etnico nativo dominante dell'arcipelago nipponico.

Secondo un rapporto del 2006 a cura delle Nazioni Unite le minoranze più discriminate in Giappone sono la popolazione Ainu, i burakumin, i ryukyuani, i discendenti degli immigrati dai paesi vicini (Corea e Cina) e i nuovi immigrati giunti da altri paesi (ad esempio brasiliani, filippini e vietnamiti). Ciò è dovuto principalmente alla tradizionale convinzione dei giapponesi che solo persone del loro ceppo siano in grado di capire e apprezzare la loro cultura.

Nonostante la costituzione giapponese proclami l'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge senza distinzione di razza, genere e religione, il sistema legislativo nipponico non prevede pene ai danni di coloro che compiono attività discriminatorie.


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